Location: Madonna di Campiglio (Tn) - Italy
Collaboration: Ing. Maurizio Merlotti, Arch. Antonio Mannino
Client: SAT società degli alpinisti tridentini
Status: Project
Year: 2024
Description: è difficile immaginare una più grande disparità di approcci tecnici materiali, formali, poetici e ideologici, di quel laboratorio della modernità architettonica che è stata l’edilizia costruita in montagna nel XX secolo: se guardiamo infatti con attenzione le modalità con cui è stato trasformato e costruito il territorio alpino a partire dalla sua invenzione moderna, nel corso del XVIII secolo, ci accorgiamo che la montagna si configura come una straordinaria cartina di tornasole per comprendere i modi con cui le società urbane hanno concettualizzato temi chiave come natura, ambiente, tradizione, storia, identità, locale, modernizzazione. Durante il Rinascimento le Alpi non furono nemmeno oggetto di percezione estetica: nella società urbana europea prevaleva ancora l’immagine delle “orrende montagne” definita in età classica, solo dopo la “rivoluzione illuminista" verranno modificate quelle descrizioni e le Alpi inizieranno a essere prima osservate, poi visitate e infine praticate.
Il nostro progetto per l’ampliamento del rifugio Graffer vuole radicarsi all’interno del percorso di progressiva emancipazione dell’architettura alpina e, nel suo piccolo, vuole provare a dare il suo contributo con particolare riferimento all’accostamento di un’architettura moderna accanto a un’architettura esistente. Come accostare antico e nuovo? Nel solco della tradizione costruttiva alpina abbiamo pensato a un edificio semplice, privo di decorazioni, quasi astratto, un edificio che nasce accanto, sopra appunto, al vecchio rifugio, al quale resta saldamente addossato e ancorato, ma che allo stesso tempo non ricerca nel linguaggio architettonico il mezzo con cui dialogare con essa e con il suo passato, e che per contro, con il suo essere così assente, quasi demanda tutte le risposte all vecchio manufatto che di colpo rinasce a nuova vita.
Il nostro progetto pertanto ha una forma semplice, un parallelepipedo appoggiato sopra un basamento in pietra. Ne è scaturito un edificio che sembra tradurre in realtà la visione della Alpine Architektur di Taut, un’architettura moderna radicata nel passato, che sembra dialogare con i rilievi alpini e le pareti rocciose che stanno subito nelle vicinanze del Graffer.
Il nostro progetto prevede un ampliamento di circa 450 mq, suddivisi in 225 mq al piano terra e 225 mq al piano primo. Il nuovo volume, si accosta al vecchio edificio sul lato est, ed è costituito da due piani: al piano terra trovano spazio la mensa per il personale, i depositi e le celle frigo, e un’area fast food; al piano primo è pensata la nuova cucina, moderna e funzionale, e un ampliamento della sala da pranzo. Se esternamente il nuovo ampliamento può sembrare freddo e austero, internamente il rivestimento ligneo, lo rende familiare e accogliente.
Esternamente al piano terra l’ampliamento si accosta e fattivamente completa il vecchio fabbricato riprendendone le caratteristiche principali, la composizione, la geometria e soprattutto l’aspetto materico, mentre al piano primo il nuovo volume è costituito da ampie superfici vetrate alternate a muri ciechi.