il silenzio e la memoria. sistemazione della zona della frana

del vajont. comune di erto e casso

settembre 2010



Il progetto muove da un’idea molto semplice, quella di unire due percorsi possibili, quello sinuoso in pianta, ma piano nel suo essere concretamente ancorato alle curve di livello, delle piste ciclabili, e quello dritto del percorso pedonale, apparentemente rigido e geometrico, ma in realtà impervio e difficile, che dal bivio per Casso porta per una lunga scalinata sino alla zona della memoria.

Muri e gradoni insieme definiscono quindi quinte e personaggi in una composizione scenica di figure-simbolo di un’architettura astratta e metafisica, ma al tempo stesso lucida, nel vasto teatro alpino delle dolomiti friulane.

In una sorta di immaginario viaggio il visitatore può così essere accolto in uno dei punti di sosta per le automobili, per poi intraprendere il cammino sino al cubo della memoria dal quale si potrà osservare la diga, e all’interno del quale sono ricordati i nomi dei numerosi morti del 9 ottobre ’63.

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